adp – Coltiv@ la Professione //www.agronomoforestale.eu agronomi e forestali Wed, 08 May 2019 09:41:35 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 Quanto conviene vocarsi all’agricoltura di precisione? //www.agronomoforestale.eu/index.php/quanto-conviene-vocarsi-allagricoltura-di-precisione/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=quanto-conviene-vocarsi-allagricoltura-di-precisione //www.agronomoforestale.eu/index.php/quanto-conviene-vocarsi-allagricoltura-di-precisione/#respond Tue, 19 Mar 2019 11:54:10 +0000 //www.agronomoforestale.eu/?p=67230

Riccardo Di Giulio

La massimizzazione delle rese e la riduzione degli impatti ambientali sono effetti ormai comprovati dell’agricoltura di precisione (AdP), ma quello che molte imprese agricole oggi si chiedono è se il passaggio ad un’agricoltura precisa è anche economicamente vantaggioso oppure no.
A tale quesito ha tentato di rispondere la sezione economica del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università degli Studi di Perugia, con l’obiettivo di valutare economicamente l’agricoltura di precisione nei seminativi al fine di fornire un giudizio sulla convenienza da parte degli agricoltori a investire su tecnologie e conoscenze che possano rendere l’azienda più efficiente.


Costi e ricavi

Grazie a uno studio comparativo condotto su aziende maidicole situate in pianura padana con estensione tra i 50 e i 70 ettari, si è tentato definire in maniera teorica quali sono gli effetti dell’AdP sui costi e sui ricavi aziendali, pur consapevoli che i ricavi sono influenzati da variabili quali la natura dei terreni, l’areale di produzione e soprattutto il prezzo di vendita.

  

Tabella 1-L’effetto dell’AdP sui costi e sui ricavi

Per quanto riguarda i costi c’è da considerare l’effetto sul capitale fisso, sul capitale circolante e sul lavoro. Se da un lato l’AdP genera un aumento dei costi fissi dovuto essenzialmente al maggiore investimento iniziale, dall’altro essa riduce i costi variabili eliminando gli sprechi di input esterni.
C’è poi da considerare l’effetto sul costo d’uso delle macchine, infatti l’AdP riduce sensibilmente i costi legati al consumo di gasolio e lubrificante a fronte di un lieve aumento dei costi di riparazione, manutenzione e assicurazione dei macchinari.

 

Tabella 2 – Il confronto sui costi

Infine, l’effetto sul lavoro è forse l’elemento più cruciale della valutazione; chiaramente la guida satellitare consente di ridurre i tempi, e quindi i costi del lavoro, ma la manodopera aziendale deve essere più professionale e specializzata, il che quindi inciderà di più sul costo orario. Nonostante ciò va considerato che all’aumentare del livello di precisione, il costo del lavoro nel suo insieme diminuisce. Inoltre, l’aumento di professionalità deve riguardare anche l’imprenditore al quale in alcuni casi è richiesto un vero e proprio cambio di mentalità.

 

Tabella 3 – Il confronto tra i costi di manodopera

Sul piano dei ricavi si deve tener conto degli effetti positivi che l’AdP ha sulle rese e sulla qualità del prodotto, infatti ridurre le sovrapposizioni significa ridurre gli effetti depressivi legati alla doppia distribuzione di input esterni.
Inoltre, la dose variabile tende a ottimizzare le prestazioni della coltura in ogni punto del campo generando un aumento teorico delle rese.
Non bisogna poi tralasciare gli effetti indiretti che scaturiscono dalla maggiore conoscenza dello stato dei suoli e delle colture e che portano l’agricoltore a prendere decisioni più tempestive, aumentando l’efficienza aziendale.


3 livelli di precisione

Nel caso dei seminativi, gestire in maniera “precisa” può voler dire diverse cose, infatti l’AdP viene classificata su almeno tre livelli di utilizzazione:

  • un livello base che riguarda l’utilizzo di sistemi di guida assistita e automatica;
  • un livello intermedio che comprende la distribuzione a dose variabile e la mappatura delle produzioni;
  • un livello avanzato che consente di gestire il rateo variabile in maniera esperta aggiungendo alle informazioni derivanti dalle mappe di produzione altre informazioni quali mappature dei suoli, dati metereologici rilevati, dati di umidità del terreno rilevati, stato nutrizionale della coltura rilevato ecc.


4 aziende al confronto

Per avere un riscontro pratico di quanto teorizzato è stata condotta un’indagine diretta dei costi e dei ricavi di quattro aziende agricole innovative del Nord Italia che per comodità chiameremo azienda A, azienda B, azienda C e azienda D.

  • Azienda A: nessun livello di precisione (è stata analizzata per avere un riferimento con l’agricoltura convenzionale);
  • Azienda B: livello di precisione base associato all’agricoltura conservativa;
  • Azienda C: livello di precisione intermedio;
  • Azienda D: livello di precisione avanzato.

Come coltura di riferimento si è scelto il mais da granella e come superficie di riferimento 1 ha. La rilevazione di tutte le voci di costo è stata fatta in maniera analitica tramite i colloqui con gli imprenditori che ci hanno aiutato a ricostruire i costi dell’intero processo produttivo.
L’approccio metodologico utilizzato si basa su un foglio di calcolo che consente di rilevare tutti i costi e i ricavi connessi ad ogni fase del processo produttivo su 1 ha di superficie a mais, in questo modo i risultati non dipendono dalle dimensioni aziendali.

Il calcolo della quota di ammortamento (Q) della macchina (operatrice e motrice), utilizzata per svolgere una determinata operazione, è stato realizzato utilizzando la formula: =(Vi x T) / (N x H) dove Vi rappresenta il valore iniziale della macchina, T la durata dell’operazione, N la durata della macchina (espressa in anni) e H il numero di ore di utilizzo annuale della macchina.
In particolare, attraverso questa formula viene calcolato il costo orario di utilizzo della macchina, frutto del rapporto tra il valore iniziale della macchina Vi e la durata fisica della macchina (N x H). Il costo orario di utilizzo della macchina viene poi moltiplicato per il tempo di utilizzo della stessa per lo svolgimento di quella determinata operazione, al fine di calcolare la quota di ammortamento della macchina.

I ricavi della produzione sono relativi alla vendita del prodotto e a eventuali premi associati alla coltivazione.
Per quanto riguarda la vendita si è fatto riferimento alla resa media per ettaro realizzata dall’agricoltore e al prezzo medio percepito dall’agricoltore. Tra i premi associati alla coltivazione del mais è stato inserito il premio agroambientale presente nei diversi PSR regionali (dove previsto).

Il processo di rilevazione dei costi prevede innanzi tutto una ricognizione per ogni singola azienda delle diverse operazioni che ne contraddistinguono il processo produttivo.
Ovviamente la tipologia delle operazioni e il numero di queste possono variare a seconda degli areali di produzione, ma anche a seconda delle caratteristiche aziendali, tuttavia il modello utilizzato permette una schematizzazione del processo produttivo dando la possibilità di normalizzare i dati in un secondo momento.

All’interno del sistema di calcolo sono state predisposte delle schede distinte per ciascun’operazione del processo produttivo. In ciascuna scheda sono state riportate tutte le voci di costo che caratterizzano una determinata operazione colturale.
Per ogni singola operazione del processo produttivo si sono riportate tutte le voci di spesa relative a tutti gli input utilizzati, ossia ai fattori a logorio parziale (macchine, attrezzi, fabbricati, ecc.), ai fattori a logorio totale (prodotti fitosanitari, concimi, gasolio, lubrificante ecc.) e al lavoro. Inoltre, per ogni operazione si è proceduto alla rilevazione del tempo necessario per il suo svolgimento.

Per quanto riguarda i fattori a logorio parziale, e in particolar modo le macchine e gli attrezzi, oltre al calcolo della quota di ammortamento si è quantificato anche il costo di riparazione (inteso come il costo per la riparazione-sostituzione delle componenti meccaniche), il costo di assicurazione e il costo di manutenzione (inteso come il tempo dedicato alle operazioni di manutenzione della macchina).
Sono poi stati aggiunti i costi relativi alle imposte, agli interessi sul capitale di anticipazione all’uso del capitale fondiario, e ai servizi svolti da soggetti esterni (contoterzisti).

I costi relativi all’agricoltura di precisione sono stati conteggiati in maniera differente a seconda della loro tipologia.
Patendo dai risultati pubblicati su testi scientifici, è possibile calcolare la durata delle tecnologie come quella delle macchine: per quanto riguarda i kit per la guida automatica e assistita, i terminali, e le centraline meteo munite di sensori di umidità, essi sono stati ammortizzati considerando una vita utile di 5 anni. Sono poi stati aggiunti i costi relativi all’acquisto, alla gestione e all’utilizzo dei software, i costi relativi ai canoni per l’utilizzo della correzione Rtk e i costi sostenuti per le mappature dei suoli.

Ci sono poi una serie di costi legati all’agricoltura di precisione che non figurano come voci autonome poiché inscindibili da altri costi, ma che vengono comunque conteggiati. Per esempio, le mappe di produzione che vengono fornite dai contoterzisti nel momento della raccolta, il cui costo è quindi compreso nella prestazione del terzista.


Numeri alla mano

Dopo aver determinato i ricavi e tutte le diverse voci di costo si è proceduto al calcolo dei risultati. In particolare, si sono determinati i ricavi totali, i costi totali, i costi variabili, il reddito lordo e l’utile d’impresa.
I costi variabili rappresentano la somma dei costi legati ai fattori a logorio totale più i costi legati alla manodopera e agli interessi sul capitale di anticipazione. Il reddito lordo viene ottenuto dalla sottrazione dai ricavi dei costi variabili.
Invece, l’utile è ottenuto dalla sottrazione dai ricavi dei costi totali; tale voce individua la remunerazione per l’attività imprenditoriale.

 

Tabella 4 – I risultati dell’indagine

Mettendo a confronto i risultati grezzi dei conti economici del mais delle quattro aziende oggetto di studio si è rivelato difficile determinare il reale effetto dell’AdP sui costi e sui ricavi aziendali. Questo perché ogni azienda effettua delle diverse operazioni colturali con diverse macchine e distribuendo differenti input esterni e quindi la variabilità è troppo alta per poter imputare la differenza di risultati al solo effetto dell’AdP.
Si è dunque deciso di normalizzare i casi studio standardizzando alcuni parametri per ragionare con dati più omogenei.


Alcune considerazioni sui costi

Al termine dello studio, è possibile fare alcune importanti considerazioni sui i costi.

  1. al crescere del livello di AdP utilizzato aumentano i costi di ammortamento, riparazione e manutenzione delle macchine;
  2. all’aumentare del livello di AdP utilizzato diminuiscono i tempi di lavoro delle singole operazioni colturali e di conseguenza anche i costi per la manodopera impiegata;
  3. i consumi di gasolio e lubrificante dipendono più dalle caratteristiche delle macchine che dal livello di AdP utilizzato anche se in generale tendono a diminuire al diminuire dei tempi di lavoro delle singole operazioni colturali;
  4. i costi degli input esterni dipendono più dalle caratteristiche chimico-fisiche dei suoli che dal livello di precisione utilizzato;
  5. al crescere del livello di AdP utilizzato aumentano i costi a essa direttamente legati che in generale rappresentano tra lo 0,7% e il 2% dei costi totali dipendendo dal livello di precisione utilizzato.


Conviene davvero?

Questa prima fase della ricerca ci ha permesso di trarre un’importate conclusione, cioè che l’effetto dell’agricoltura di precisione sul conto economico è molto piccolo rispetto al complesso di effetti derivanti dalla gestione dell’impresa; per dirlo in termini metaforici si potrebbe paragonare a una “goccia nel mare”.
Anche se è sicuramente vero che l’agricoltura di precisione porta beneficio economico all’impresa, bisogna tener conto che questo beneficio diviene sensibile solamente se associato a corrette scelte imprenditoriali e a una corretta gestione della coltura.

Infine, per stabilire se il passaggio dall’agricoltura convenzionale all’agricoltura di precisione, nel settore dei seminativi, é economicamente vantaggioso sono state effettuate delle simulazioni.
Simulando il passaggio da parte dell’azienda A (agricoltura convenzionale) a un livello di precisione Intermedio (Modello Azienda C) tale azienda ridurrebbe i costi per la coltivazione del mais di 61,27€/ha aumentando il suo utile del 20%.
Simulandone invece il passaggio ad un livello di precisione base associato allo strip-till (Modello Azienda B) essa ridurrebbe i costi per la coltivazione del mais di 77,65€/ha aumentando il suo utile del 21%.

 

Tabella 5 – I risultati della simulazione

Concludendo si può quindi affermare che il passaggio all’agricoltura convenzionale all’agricoltura di precisione porta un beneficio economico di circa 60-80€/ha e che la sinergia tra un livello base di AdP e l’agricoltura conservativa porta a un vantaggio maggiore della sola AdP anche se di livello più avanzato.

 

NOTA METODOLOGICA
Lo studio comparativo è stato condotto su aziende maidicole situate in pianura padana con estensione tra i 50 e i 70 ettari.
La superficie di riferimento è stata riportata ad 1 ha per semplicità e per rendere comparabili le diverse aziende che hanno estensioni diverse.

Riccardo di Giulio è un giovane agronomo laureato all’Università degli Studi di Perugia e vincitore del premio di laurea 2018 della Fondazione “Mario Ravà” per la tesi di laurea magistrale “L’analisi economica dell’agricoltura di precisione nei seminativi”, da cui è tratto questo articolo.

 

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

]]>
//www.agronomoforestale.eu/index.php/quanto-conviene-vocarsi-allagricoltura-di-precisione/feed/ 0
Agricoltura 4.0: tra innovazione e progresso tecnologico //www.agronomoforestale.eu/index.php/agricoltura-4-0-tra-innovazione-e-progresso-tecnologico/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=agricoltura-4-0-tra-innovazione-e-progresso-tecnologico //www.agronomoforestale.eu/index.php/agricoltura-4-0-tra-innovazione-e-progresso-tecnologico/#respond Thu, 14 Mar 2019 10:27:15 +0000 //www.agronomoforestale.eu/?p=67223 La crescita della domanda alimentare mondiale sta stimolando un aumento della produzione di cibo, ma contemporaneamente si fa pressante la ricerca di una maggiore sostenibilità ambientale del settore primario.
In questo contesto, la produzione agricola è posta davanti a nuove sfide che possono trovare risposta nell’impiego sempre più massiccio e mirato dell’agricoltura di precisione (AdP), o agricoltura 4.0 come è stata recentemente chiamata.
Essa infatti, risponde alla necessità di intensificazione sostenibile portando in campo innovazione e progresso tecnologico.

3 livelli di precisione
Una premessa fondamentale riguarda la definizione di agricoltura di precisione.
Nel caso dei seminativi, sono diverse le definizioni che vengono accorpate attorno al concetto di agricoltura di precisione, ma queste possono sostanzialmente essere classificate in tre livelli di utilizzazione:

  1. primo livello, che fa riferimento all’utilizzo di sistemi di guida assistita e automatica;
  2. livello intermedio, che riguarda i casi di distribuzione a rateo variabile di input esterni (sementi, concimi, agrofarmaci) e di mappatura delle produzioni;
  3. livello evoluto, in cui si gestisce il rateo variabile in maniera esperta. In questo caso, le informazioni derivanti dalle mappe di produzione sono integrate da mappature dei suoli, stato nutrizionale della coltura, dati di umidità del terreno, dati metereologici, ecc.

I settori già innovati
Il progresso tecnologico sta continuando a fare passi da gigante e attualmente sono già stati ideati prototipi di trattori senza cabina in grado di svolgere le operazioni colturali senza la presenza di un operatore a bordo e completamente governabili da remoto.

Altre innovazioni di recente introduzione rivoluzioneranno il settore dei seminativi, come l’utilizzo in agricoltura di droni e sensori sempre più sofisticati NDRE (Normalized Difference Red Edge), questi sensori grazie alla tecnologia infrarossi riescono a fornire una misura in tempo reale dello stato azotato della coltura senza ricorrere all’utilizzo di mappe di produzione.

È però doveroso menzionare che i progressi più impressionanti in materia di AdP si stanno facendo nel settore della viticultura.
In questo settore si è già sperimentato l’utilizzo di droni per le mappature di vigore e l’utilizzo di veri e proprio robot in grado di raccogliere dati a differenti livelli.
L’Istituto Superior de Agronomia di Lisbona sta portando avanti il progetto VINBOT per la realizzazione di prototipi di Robot in grado di catturare ed elaborare immagini 3D grazie ad una serie di sensori specifici.

Un altro campo in cui la tecnologia sta rivoluzionando le tecniche tradizionale è quello della zootecnia (specialmente nel settore dei bovini da latte).

Un sguardo altrove
Su scala globale, i Paesi in via di sviluppo sono quelli in cui la crescita della popolazione e dei redditi è più sensibile e per questo dovranno far fronte all’imminente necessità di produrre di più.
Inoltre, in questi Paesi il divario tra ricchi e poveri e tra regioni ricche e regioni povere è spesso più ampio che nei cosiddetti Paesi industrializzati.

Tra i Paesi in via di sviluppo, Argentina, Cina, India, Malesia e altri hanno iniziato ad adottare l’AdP specialmente nelle aziende agricole adibite alla ricerca.
Per fare alcuni esempi :
• in India alcune piantagioni di tè stanno sperimentando l’applicazione di software GIS
• in Malesia si sta espandendo la tecnica del rateo variabile nella fertilizzazione del caucciù
• in Brasile e alle Mauritius sono in corso sperimentazioni sull’applicazione della agricoltura di precisione per quanto riguarda la canna da zucchero
• in Messico, Brasile e soprattutto in Argentina vengono utilizzate le mappe di raccolta per i cereali dove nel 2001 circa il 4% dei cereali veniva già raccolto mappando le produzioni.

Alla portata di tutti
Uno degli sviluppi più interessanti dell’AdP in questi Paesi riguarda un aspetto spesso sottovalutato ovvero l’introduzione di tecnologie alla portata di tutti e su piccola scala. Per esempio, attrezzature SPAD o LCC sono semplici portatili e poco costose ma permettono di valutare lo stato del riso e di altri cereali in termini di contenuto di azoto e se associati all’utilizzo di software GIS possono rappresentare una forma di AdP alla portata di tutti.

Conclusione
Gli scenari proposti evidenziano il ruolo fondamentale dell’agricoltura di precisione nell’incrementare lo sviluppo sostenibile e la sicurezza alimentare mondiale.
Il progresso tecnologico, caratteristica essenziale della precision farming, è molto rapido e sta portando al perfezionamento degli strumenti che ne consentono l’applicazione.
Attualmente i sensori sono in grado di determinare le proprietà dei suoli, lo stato di salute delle colture e le condizioni climatiche assicurando il monitoraggio a livello di campo, ma probabilmente nei prossimi anni i sensori consentiranno un’analisi ottica molto più dettagliata arrivando a investigare lo stato di salute di ogni singola foglia.

]]>
//www.agronomoforestale.eu/index.php/agricoltura-4-0-tra-innovazione-e-progresso-tecnologico/feed/ 0