PNRR – Coltiv@ la Professione //www.agronomoforestale.eu agronomi e forestali Wed, 03 Mar 2021 14:07:37 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 Niente fondi per la cura del territorio (e dei cittadini) //www.agronomoforestale.eu/index.php/niente-fondi-per-la-cura-del-territorio-e-dei-cittadini/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=niente-fondi-per-la-cura-del-territorio-e-dei-cittadini //www.agronomoforestale.eu/index.php/niente-fondi-per-la-cura-del-territorio-e-dei-cittadini/#respond Mon, 15 Feb 2021 17:03:42 +0000 //www.agronomoforestale.eu/?p=68012 Di Marco Bonavia

Incomprensibile. In un paese in cui il dissesto idrogeologico interessa il 91% dei comuni italiani si è scelto di non investire in sicurezza azzerando la dotazione finanziaria di 1 miliardo di euro dal “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Next Generation EU” (PNRR) per ridurre il rischio idrogeologico delle aree forestali e delle aree soggette a rischio idraulico.
Una scelta incomprensibile, secondo l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, perché questa scelta trasforma il PNRR in un piano che non guarda al futuro, perché non cura il territorio né i propri cittadini.

L’alluvione in Sardegna a novembre 2020 – © Gianni Ragaglia

La fotografia del nostro Paese è questa: il 10,4% della popolazione italiana (e il 9% degli edifici) vive in aree a rischio di alluvione, il 2,2% della popolazione (e il 4% degli edifici) vive in zone a rischio di frane, il 16,6% della superfice italiana è mappata ad alto livello di pericolosità.
Lavorare sulla funzione protettiva e di prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico svolta dalle formazioni forestali, che è riconosciuta da decenni, è una priorità. Non possiamo rinunciare al contributo del bosco per la regimazione delle acque.
Gli interventi che erano stati proposti nel PNRR prevedevano un’azione unitaria su scala nazionale per contrastare le emergenze territoriali di dissesto idrogeologico e un’azione di prevenzione diffusa attraverso la gestione forestale sostenibile su superfici sottoposte a vincolo idrogeologico (81% della superficie forestale nazionale). Inoltre, erano previsti interventi di manutenzione e sistemazione straordinaria delle opere di idraulica forestale in aree montane e collinari ad alto rischio idrogeologico e di frana.
Ecco perché il ricorso ai fondi del PNRR, con le procedure semplificate di autorizzazione e di spesa e una progettazione unitaria costituisce un importante ed irripetibile opportunità mancata.

L’alluvione in Sardegna a novembre 2020 – © Gianni Ragaglia

Ci sono fondi e fondi
Chi afferma che gli interventi saranno comunque finanziati con le risorse FEASR confonde gli aspetti.
I professionisti del settore sanno bene che è la selvicoltura a essere il principale obiettivo dei fondi FEASR, non la prevenzione dei dissesti attraverso opere di gestione forestale sostenibile e la manutenzione e gestione delle sistemazioni idrauliche forestali.
Infatti, nei fondi FEASR, per la cura del territorio rientrano solo gli interventi di contrasto agli incendi boschivi e di ricostituzione e restauro di aree forestali degradate. È cosa ben diversa, e per di più sono interventi realizzati dalle singole Regioni in modo disomogeneo e difforme sul territorio nazionale. Basta guardare ai dati e si può facilmente verificare: questi fondi sono stati spesi in gran parte per l’acquisto di materiali e mezzi di monitoraggio degli incendi, dunque per le operazioni di estinzione.

Per approfondire
National Recovery and Resilience Plan “Next Generation EU”: a wasted opportunity for Italian forests

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Il Recovery Plan //www.agronomoforestale.eu/index.php/il-recovery-plan/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-recovery-plan //www.agronomoforestale.eu/index.php/il-recovery-plan/#comments Mon, 15 Feb 2021 16:49:24 +0000 //www.agronomoforestale.eu/?p=68007 Di Renato Ferretti

L’obiettivo del Recovery Plan di ridare nuovo slancio all’economia e ai territori del Paese non può prescindere da una riforma organica del sistema Stato finalizzato alla riorganizzazione delle funzioni fra i diversi livelli istituzionali allocandole nel livello più idoneo a svolgerle e dotandolo delle necessarie risorse finanziarie.
Contestualmente occorre ridare piena funzionalità alle strutture pubbliche perché siano di supporto reale al funzionamento delle attività sociali, economiche e territoriali. Occorre che ci sia una reale semplificazione del complesso normativo e delle procedure amministrative che le attuano.
I professionisti iscritti agli ordini possono essere un punto di riferimento per le pubbliche amministrazioni in quanto garanti della qualità tecnica dei progetti e delle attività che vengono svolte anche attraverso una coerente informatizzazione e digitalizzazione delle procedure e delle attività.

Infrastrutturare il territorio
Occorre un piano per infrastrutturare il territorio orientato allo sviluppo della mobilità lenta e a basso o nullo impatto ambientale, al miglioramento dei servizi eco-sistemici del territorio che garantisca anche un adeguato assetto idrogeologico.
Per la difesa del suolo sono fondamentali le reti idrauliche agrarie e forestali, gli interventi di ripristino delle sistemazioni idraulico-forestali nonché una adeguata progettazione dei sistemi agroforestali sostenibili e ambientalmente compatibili, che costituiscono l’elemento fondante di una moderna ruralità. Con una vera politica d’innovazione e di servizi per le aree interne e marginali ridando vera vita ai borghi anche attraverso una legislazione che favorisca la multifunzionalità delle imprese agricole, artigianali, industriali e del terziario.

Occorre un piano per infrastrutturare il territorio orientato allo sviluppo della mobilità lenta ed a basso o nullo impatto ambientale – © Markus Spiske

Per le aree urbane è necessaria una riqualificazione dei tessuti degradati ed un reale sviluppo del verde funzionale sia alla ricreazione dei cittadini che alla fornitura di servizi eco-sistemici per l’intera comunità.

Riforma della P.A.
Nell’ambito della riforma della P.A. e del rinnovo delle dotazioni organiche (o del fabbisogno di personale) è necessario che all’interno delle strutture dei vari enti trovino adeguato spazio tutte le competenze professionali valorizzandole nelle varie funzioni con reale spirito meritocratico: dall’agricoltura alla sanità!

© Alexander Schimmeck

Un’unica lettura del territorio
Infine, occorre un nuovo corso della pianificazione territoriale che riorganizzi e renda organici i vari strumenti settoriali affinchè ci sia un’unica lettura del territorio finalizzata alla creazione delle migliori condizioni di vita secondo i principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. In questo quadro deve essere allocata una innovativa politica di tutela e conservazione delle risorse naturali che superi la contraddizione fra tutela ed uso e valorizzi pienamente tutte le tecnologie dolci come la bioedilizia, l’agricoltura biologica, ecc. In questo contesto deve essere visto il tema dell’acqua sia in termini di difesa dagli eccessi dovuti ai sempre più frequenti eventi estremi che in termini di risorsa da conservare per i periodi di scarsità. Anche qui occorre una gestione pianificata e diffusa sul territorio che coinvolga i cittadini in prima persona stimolati da una gestione pubblica finalizzata alla fornitura del bene e non all’utile d’esercizio.

Ecco perché i Dottori Agronomi ed i Dottori Forestali ritengono necessario andare nella direzione esattamene opposta alla sostanziale riduzione delle risorse del Recovery Plan per la politica forestale, il rilancio dell’agricoltura e una politica di rigenerazione ispirata al verde delle città, che sono emerse in questi giorni.
Le importanti risorse del Recovery Plan debbono essere orientate ad un reale rinnovamento del nostro Paese che non può prescindere dalla riforma del sistema Stato come erogatore di servizi e regolatore delle relazioni sociali ed economiche, in grado di supportare cittadini, professionisti ed imprese nelle loro attività.
Per quanto riguarda le infrastrutture non può essere sufficiente l’elenco delle opere da finanziare ma occorre un piano strategico ispirato alla sostenibilità affinché siano di supporto ad una vera economia verde a 360 gradi.
Proprio per questo oltre ai prioritari interventi sul sistema sanitario, vogliamo chiarezza sugli interventi di riqualificazione ambientale, di mobilità sostenibile e di rigenerazione urbana e territoriale che non possono prescindere dalla pianificazione territoriale e dal ruolo centrale dell’agricoltura e delle foreste: sono questi i temi che la nostra Presidente sottoporrà ai Parlamentari.

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