Poliche comunitarie – Coltiv@ la Professione //www.agronomoforestale.eu agronomi e forestali Fri, 15 Feb 2019 09:12:13 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 Consulenza in agricoltura: le novità della proposta per la PAC post 2020 //www.agronomoforestale.eu/index.php/consulenza-in-agricoltura-le-novita-della-proposta-per-la-pac-post-2020/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=consulenza-in-agricoltura-le-novita-della-proposta-per-la-pac-post-2020 //www.agronomoforestale.eu/index.php/consulenza-in-agricoltura-le-novita-della-proposta-per-la-pac-post-2020/#respond Fri, 15 Feb 2019 09:12:12 +0000 //www.agronomoforestale.eu/?p=67196

Foto di Enrica Martinetti

Lo scorso primo giugno la Commissione Europea ha presentato la proposta di riforma per la PAC post 2020. Le bozze di regolamento pubblicate costituiscono un ulteriore importante tassello nella definizione degli strumenti e dei metodi che verranno adottati per sostenere l’agricoltura dell’Ue-27 dopo il 2020.
Tra le tante novità che la proposta introduce, ne emerge una di sicuro interesse per i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali italiani. Essa riguarda il ruolo strategico assegnato ai servizi di consulenza aziendale per un’efficace ed efficiente gestione della PAC post 2020.

Perché la UE punta sulla consulenza?
Nello specifico, la proposta prevede un Nuovo modello di attuazione (NMA) della PAC per una politica maggiormente orientata ai risultati.
Tale modello sarà basato su un Piano strategico per la PAC redatto dagli Stati membri che riguarderà la gestione dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale. All’interno di tale piano, ciascuno Stato prevedrà l’istituzione di un sistema per fornire servizi di consulenza agli agricoltori e agli altri beneficiari del sostegno della PAC.
Il sistema di consulenza sarà altamente funzionale al funzionamento del NMA, facilitando il raggiungimento dei risultati specificati nel Piano strategico e migliorando, di conseguenza, l’efficienza della spesa pubblica della PAC (figura 1).
Tale obiettivo potrà essere realizzato coinvolgendo nel sistema di consulenza aziendale professionisti, ricercatori, organizzazioni dei produttori e altri portatori di interesse che potranno contribuire ad aumentare la qualità del capitale umano in agricoltura operando un’opera di trasferimento delle conoscenze mediante azioni di intermediazione e facilitazione.

Figura 1- Il ruolo della consulenza aziendale nella proposta sulla PAC post 2020


Quali sono le opportunità che si aprono per gli agronomi?
La proposta di fatto riconosce nel trasferimento delle conoscenze un “moltiplicatore” della spesa pubblica destinata all’agricoltura e pertanto sostiene il ruolo strategico operato dai consulenti aziendali e dagli altri portatori di interessi pertinenti che formano i sistemi di conoscenza e innovazione in campo agricolo (Agricultural Knowledge and Innovation Systems, noto anche come AKIS).
Scendendo nel dettaglio la proposta prevede che i servizi di consulenza aziendale coprano gli aspetti economici, ambientali e sociali e forniscano informazioni scientifiche e tecnologiche aggiornate, sviluppate mediante la ricerca e l’innovazione.

In particolare, i servizi di consulenza dovranno riguardare almeno i seguenti aspetti:

(a) i requisiti, le condizioni e gli impegni applicabili agli agricoltori e agli altri beneficiari stabiliti nel piano strategico della PAC, compresi i requisiti e le norme nell’ambito della condizionalità e le condizioni per i regimi di sostegno
(b) le informazioni sugli strumenti finanziari e sui piani aziendali istituiti a norma del piano strategico della PAC;
(c) i requisiti definiti dagli Stati membri per applicare la direttiva acque, la direttiva habitat, la direttiva uccelli, la direttiva sulla qualità dell’aria, la direttiva sulla riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, il regolamento sulle malattie animali trasmissibili, il regolamento sull’uso dei prodotti fitosanitari e la direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi.
(d) le pratiche aziendali che prevengono lo sviluppo della resistenza antimicrobica;
(e) la gestione del rischio in agricoltura;
(f) il sostegno all’innovazione, in particolare per la preparazione e l’attuazione di progetti di gruppi operativi del PEI-agri;
(g) lo sviluppo delle tecnologie digitali nell’agricoltura e nelle aree rurali.

La proposta della Commissione prevede poi un supporto finanziario ai servizi di consulenza. Esso sarà erogato nell’ambito di una specifica misura del secondo pilastro della PAC (politica di sviluppo rurale).
Nel caso della creazione di servizi di consulenza aziendale, gli Stati membri potranno concedere un sostegno limitato nel tempo, sotto forma di un importo fisso di 200mila euro per lo scambio di conoscenze e di informazioni tra aziende agricole, silvicole e rurali.
Nell’ambito di questo tipo di interventi gli Stati membri possono coprire fino al 75% dei costi sostenuti per azioni intese a promuovere l’innovazione, l’accesso alla formazione e alla consulenza e lo scambio e la diffusione delle conoscenze e delle informazioni.

Consulenza evidence-based per un’agricoltura smart
In conclusione, le bozze dei regolamenti della PAC post 2020 lasciano intravvedere che nel prossimo futuro la consulenza avrà un’importanza centrale nel processo di trasferimento delle conoscenze, funzionale al raggiungimento degli obiettivi e dei risultati della politica agricola europea.
I consulenti agricoli dovranno farsi trovare pronti, puntando alla formazione professionale continua e sposando un approccio basato sulle evidenze scientifiche e su tecniche di comunicazione che siano al passo coi tempi e in grado di soddisfare il fabbisogno di conoscenza degli imprenditori agricoli. È questa infatti la strada che potrà portare il consulente del futuro a contribuire in maniera decisiva ad aumentare il tasso di «conoscenza per ettaro» delle aziende agricole.

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