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Categorie: Co/ulture | Prestazioni Professionali |

Professionisti sostenibili 4.0

Un fondo per lo sviluppo professionale sostenibile per la nuova generazione di agronomi europei

di Valentina Marconi, Dipartimento Università e politiche di ingresso alla professione

Il piano nazionale di ripresa e resilienza, che attualmente è in fase di discussione nelle commissioni parlamentari, affronta in maniera marginale la formazione e l’ingresso nel mondo del lavoro dei professionisti.
Eppure un piano di rilancio e resilienza con i fondi appositamente pensati per la “next generation EU” dovrebbe determinare le condizioni perché i giovani abbiano lo stimolo ad investire sulle proprie capacità e puntino all’autoimprenditorialità.

Con oltre 30.000 posti «andati in fumo», in Italia, nei primi sei mesi del 2020, le professioni italiane rischiano il collasso a causa della «mancanza di un ricambio generazionale» (fonte Italia Oggi da uno studio di Confprofessioni 27 gennaio 2021)

Non esula da questo triste scenario la professione di dottore agronomo e dottore forestale, agronomo e forestale junior e biotecnologo: i dati sulla popolazione ordinistica mostrano una tendenza all’invecchiamento con l’incremento dei professionisti in fascia di età 51/64 e over 64 e con la diminuzione quella dai 31 a 40 anni

agronomi forestali
Evoluzione dell’età anagrafica degli iscritti all’ordine degli agronomi e forestali

L’agronomo centro di Agenda 2030
Questa tendenza all’invecchiamento sta avvenendo in un momento cruciale per la nostra professione, infatti nel contesto attuale definito dai principi delineati dall’Agenda 2030 dell’ONU, dal Green New Deal, dalla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, il dottore agronomo è il cardine del processo di implementazione, valorizzazione e gestione del patrimonio agricolo ambientale e paesaggistico, che è una vera risorsa per la crescita del Paese, in un processo di potenziamento della multifunzionalità.

Un fondo per il primo insediamento
Per agevolare l’ingresso di giovani (ma non solo) nel mondo professionale abbiamo proposto “Professionisti sostenibili 4.0”, un fondo di incentivazione per il primo insediamento alla professione.
Si tratta di una voce che vorremmo fosse inserita nel Piano di Ripresa e Resilienza, analogamente a quanto fatto per le piccole e medie imprese del settore industriale e agricolo negli ultimi anni.

Il fondo finanzierebbe gli investimenti in innovazione, strutturali e digitali, a vantaggio delle attività professionali, incentiverebbe l’aggregazione e la creazione di società tra professionisti e reti tra professionisti, favorirebbe la multidisciplinarietà necessaria per gestire progettazioni di sistemi complessi e affrontare problemi complessi.
Si tratta, quindi, di una proposta che punta a rafforzare la professione verso le sfide della modernità, là dove pare ancora poco preparata, infatti, ad esempio, nella nostra categoria c’è una scarsa presenza di società tra professionisti iscritte all’albo dei dottori agronomi e dottori forestali (36 STP iscritte), il che dimostra una scarsa aggregazione e insufficiente organizzazione in studi articolati, il fondo di finanziamento permetterà ai professionisti di adeguarsi sia dal punto di vista strutturale e strumentale che dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro multidisciplinare.

La nuova generazione di agronomi europei
Con la presenza del fondo e con la presenza di società tra professionisti sempre più numerosa e strutturata, le nuove leve possono con serenità ed entusiasmo investire su se stesse, indirizzate verso percorsi di formazione chiari e con sbocchi definiti, anche attraverso le lauree abilitanti.
Possono avviare una attività professionale, scommettendo sulle proprie capacità e identificandosi in una professione universale e resiliente che prenderà in carico la progettazione innovativa e sostenibile del Paese secondo i nuovi parametri degli obiettivi di agenda 2030.

One Response to Professionisti sostenibili 4.0

  1. Luca Montemurro Rispondi

    19 Febbraio 2021 a 10:48

    Auspicabile anche per gli iscritti da pochi anni (che sono i più colpiti dalla situazione generale attuale) e per tutti quelli che hanno voglia e necessità di sviluppare nuove abilità e competenze per poter offrire nuovi servizi e garantirsi un reddito adeguato.

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