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Il settore estimativo incide in modo rilevante sui bilanci della categoria, che si dimostra capace di restare concorrenziale. La vera sfida, ora, si sposta sulla preparazione e sulla formazione.
di Gianluca Buemi, Dipartimento Economia ed estimo
L’estimo nella professione del dottore agronomo e dottore forestale rappresenta uno dei settori professionali di maggior rilievo per la categoria. Figura professionale con una formazione universitaria così ampia da consentire l’operatività non solo nel settore rurale, ma anche in quello residenziale, commerciale e industriale.
Uno studio del CONAF compiuto dal dipartimento di economia ed estimo e centro studi su un campione di circa 1000 iscritti rileva che la platea dei dottori agronomi e dottori forestali che esercita la libera professione nel settore estimativo è significativa (fig. 1), ossia rappresenta il 20% del campione. Ciò a dimostrazione dell’importante ruolo che la categoria è in grado di rivestire per il settore.
Formazione ed esperienza
Le risposte pervenute consentono anche di tratteggiare la figura dei colleghi impegnati nelle perizie estimative. Lo studio rileva, infatti, che la maggior parte (40,8%) degli iscritti operanti nel settore estimativo ha un’età compresa tra 41 e 55 anni (fig. 2) e un’anzianità di iscrizione superiore ai 20 anni per il 41,3% (fig. 3). Ciò testimonia la necessità di coniugare formazione ed esperienza per svolgere adeguatamente il ruolo di estimatore.
Cosa e quanto si stima?
Andando più in dettaglio nell’ambito estimativo, il settore delle valutazioni immobiliari è certamente quello di maggiore interesse per la categoria, con oltre il 50% dei professionisti impegnati. Segue il settore delle stime dei danni per avversità atmosferiche (circa il 30%). Di grande interesse, viste anche le rinnovate esigenze delle imprese agricole dovute alla crisi degli ultimi mesi, è il settore del credito che vede impegnato il dottore agronomo e dottore forestale quale interprete dei linguaggi “agrario” e “bancario”. (fig. 4)
L’analisi sopra indicata ha inoltre voluto tracciare il “peso economico” che il settore estimativo ha per i dottori agronomi e dottori forestali. I primi risultati evidenziano che l’incidenza del volume d’affari specifico sul volume complessivo dei professionisti del campione in esame colloca questo settore operativo al secondo posto tra tutti gli ambiti in cui operano le figure professionali (fig. 5).
Molto interessante risulta in ottica di sviluppo futuro anche il dato riguardante la distribuzione dell’incidenza percentuale del settore estimativo sul volume complessivo per professionista. L’indagine ha rilevato che il 63,31% dei professionisti impegnati in attività estimativa ha un volume d’affari derivante da tale settore non superiore al 20%. (fig. 6)
Formazione continua
Il consistente numero di ore di formazione professionale che i dottori agronomi e dottori forestali svolgono (oltre 2000 ore nel triennio 2017-2019) conferma implicitamente l’importanza del settore estimativo per la categoria.
La formazione professionale consente al professionista di adeguare il proprio background formativo alla continua evoluzione del settore, aggiornando la fondamentale formazione universitaria, che ha da sempre costituito il punto di forza per affrontare con successo la concorrenza in questo settore, che vede la presenza di categorie numericamente importanti come ingegneri, architetti e geometri.
Purtroppo, occorre constatare che negli ultimi anni si assiste a una riduzione dell’insegnamento dell’Estimo nei percorsi di studi dei dottori agronomi e dottori forestali mentre, alla luce dei dati raccolti che dimostrano l’importanza del settore per la professione, occorrerebbe una decisa inversione di tendenza.
Da qui al futuro
Sinteticamente, l’analisi compiuta ha consentito di giungere alle seguenti conclusioni.
In primis, il settore estimativo è di primaria importanza per i dottori agronomi e dottori forestali. In seconda battuta, è evidente che il ruolo della categoria è fondamentale in ambito economico-estimativo e che esistono concrete possibilità di ulteriore sviluppo nel settore.
In questo quadro, assume ancor più importanza la presenza del CONAF ai tavoli di settore in cui può essere parte attiva nella stesura di diversi documenti di indirizzo come, per esempio, le Linee Guida ABI per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie. Altrettanto decisive diventano le iniziative attivate per avviare una maggiore sensibilizzazione attorno al settore del credito agrario.
Invece, punto dolente è il compito del mondo universitario a cui l’Ordine chiede di riappropriarsi del ruolo fondamentale per la formazione dei professionisti del settore estimativo.
Infatti, l’Ordine può farsi carico di mantenere aggiornati e competitivi i professionisti attraverso la formazione continua dei professionisti, adeguando gli insegnamenti all’evoluzione e alle richieste del mercato. È piuttosto evidente, però, che questi aggiornamenti pongano le proprie basi sulla formazione universitaria di qualità che, conseguentemente, diventa prerequisito necessario per mantenere la categoria professionalmente competitiva.