Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone
Come si è sviluppato l’evento calamitoso e quali danni ha creato?
La perturbazione ha raggiunto la Provincia il 27 e il 28 ottobre 2018 e nei giorni successivi ha raggiunto il culmine. Ha interessato tutto il territorio provinciale sul quale in soli 3 giorni sono caduti in media 250 mm di pioggia ed in talune aree si è toccato anche il mezzo metro.
Le zone più colpite sono situate nel Trentino orientale, il Primiero, gli altopiani cimbri, Val di Fassa e Val di Fiemme, l’altopiano di Pine’, colate di fango in Val di Sole a Dimaro dove si conta pure una vittima.
Unitamente alle forti e costanti piogge in diverse zone, si sono verificati venti dai 100 ai 130 km/h che hanno causato lo schianto di 1,5 milioni di metri cubi di legname.
Per dare un parametro, i dati pluviometrici sono paragonabili a quelli dell’alluvione del ’66.
In che maniera la gestione agroforestale del territorio ha contribuito ad aggravare o mitigare la situazione verificatasi?
La politica che la Provincia attua da anni a sostegno del territorio ne ha garantito la costante gestione agro-silvo-pastorale con i noti benefici idrogeologici connessi.
Sono state rispettate tutte le buone pratiche agricole e di manutenzione idraulica forestale per prevenire il dissesto idrogeologico?
La Provincia di Trento da più di un decennio ha introdotto il concetto della gestione del rischio idrogeologico gestendo la pianificazione territoriale in base al grado di pericolo e gli interventi preventivi, secondo priorità e disponibilità economiche, sostenendo manutenzione e monitoraggio delle zone a rischio e la creazione di un efficiente apparato di protezione civile.
Questa politica ha certamente permesso si contenere il numeri delle vittime e dei danni che per la maggiore colpiscono il settore forestale.
Quali indicazioni per il futuro?
Siamo sulla strada giusta, lo dimostra anche la risposta del territorio e dell’organizzazione provinciale in occasione dell’evento.