SEGUICI SU

Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Categorie: Co/ulture |

Un patto di sussidiarietà tra professioni e pubblica amministrazione

I professionisti possono porsi con responsabilità al fianco della pubblica amministrazione con funzione di supporto e di sussidiarietà per alcune funzioni che possono accelerare i processi autorizzativi e limitare la burocrazia

di Marcella Cipriani, Vicepresidente CONAF

La dotazione finanziaria per l’Italia è imponente, oltre 209 miliardi di prestiti e sovvenzioni che dovranno essere spesi in riforme e investimenti entro il 2026. L’Italia ha predisposto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha inviato in bozza a Bruxelles e che è ancora in discussione nelle sedi parlamentari.

Qual è la strada migliore per non rischiare di restituire i soldi non investiti, analogamente a quanto si rischia ogni volta con i soldi della politica agricola comune?

Burocrazia che soffoca
La pubblica amministrazione ha mostrato, soprattutto negli ultimi anni, tutta la criticità di un sistema eccessivamente burocratizzato, obsoleto e senescente.
Solo la burocrazia fiscale costa ogni anno al complessivo sistema delle imprese circa 22 miliardi di euro. I debiti delle amministrazioni pubbliche nei confronti di aziende private e professionisti, non evasi per ritardi dovuti a inefficiente gestione delle procedure di pagamento, superano attualmente 30 miliardi di euro. Nel settore agricolo, lo studio pubblicato dalla Commissione europea nel 2019 “Analisi degli oneri amministrativi della Pac” dimostra che il carico di burocrazia della PAC è più pesante in Italia che nel resto d’Europa: i costi per gli adempimenti superano in media gli 800 euro l’anno e si impiegano in media 30 ore l’anno, il doppio della media europea.

gronomi  forestali
© Sigmund

Un patto di sussidiarietà
La ristrutturazione della pubblica amministrazione che comprenda il ricambio generazionale, la formazione del personale reclutato e la dotazione di una struttura efficiente dal punto di vista tecnologico si completerà fra diversi anni.
In attesa della realizzazione di questa riforma, i professionisti possono porsi con responsabilità al fianco della pubblica amministrazione con funzione di supporto e di sussidiarietà per alcune funzioni che possono accelerare i processi autorizzativi e limitare la burocrazia.
Un vero e proprio patto di sussidiarietà basato sul principio costituzionale ex art 118, che trova attuazione nella Legge 81/2017 (cd Jobs act del lavoro autonomo), che assegna alle professioni ordinistiche l’importante responsabilità di coadiuvare la pubblica amministrazioni senza aggravi di costo per lo Stato, delegando il Governo ad individuare “gli atti delle amministrazioni pubbliche che possono essere rimessi anche alle professioni organizzate in ordini o collegi in relazione al carattere di terzietà di queste”.
La costituzione di elenchi di professionisti per funzioni delegate in relazione alla preparazione, alla adeguatezza delle singole professioni e dei singoli professionisti, con la massima trasparenza e con la evidenza degli eventuali conflitti di interesse sarà di supporto all’azione amministrativa, anche per la valutazione e istruttoria dei progetti da finanziare, consentendo così di erogare servizi rapidi e di maggiore qualità in una prospettiva di recupero di efficienza della struttura pubblica indispensabile per far ripartire il Paese.

Al fianco della PA
Ci sono certamente le certificazioni varie, alle valutazioni di conformità e alle autorizzazioni ambientali quali atti di competenza della pubblica amministrazione e delegabili ai professionisti dell’area tecnica secondo il principio di sussidiarietà.
Oltre a queste, però, importanti per la semplificazione delle procedure, sono la tenuta e l’aggiornamento del fascicolo aziendale delle aziende agricole da parte dei liberi professionisti e la certificazione delle superfici e certificazioni agroambientali per la definizione dei titoli di pagamento delle domande PAC e agroambientali effettuati con volo del drone.
La recente ulteriore limitazione dell’accesso al fascicolo aziendale da parte di AGEA che con convenzione con i CAA, riserva l’accesso al solo personale dipendente, sembra invece andare nella direzione opposta alla semplificazione limitando fortemente l’accesso ai dati.

Riprogettare il Sistema Informativo Agricolo Nazionale
Il Recovery Plan è anche l’occasione per riprogettare il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), che diventa struttura digitale strategica nazionale.
L’impegno di ciascun soggetto partecipante al SIAN dovrebbe essere quello di rendere circolanti le informazioni avendo ben presente l’individuazione delle responsabilità connesse alla titolarità dei dati, analogamente a quanto accade per il cassetto fiscale in cui confluiscono i dati del contribuente che possono essere visionati ed integrati dal commercialista libero professionista, in un’ ottica di sistema.
Così, la transizione digitale realizzata attraverso una reale semplificazione e un corretto utilizzo dei dati, sarà a vantaggio dell’imprenditore, delle amministrazioni e del territorio. Il fascicolo aziendale diventerà, quindi, uno strumento in cui si integrano i dati anagrafici, fiscali, territoriali, dati di progetto e di monitoraggio, di valore immobiliare forniti anche dal professionista, permettendo di analizzare l’azienda e la sua potenzialità anche attraverso la storia delle sue trasformazioni e i suoi valori nel tempo.

© Neil Thomas

Il piano finanziario Next Generation EU, istituito dal regolamento (UE) 2020/2094, integra il Quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 e finanzierà il dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility) e il REACT-EU(regolamento (UE) 2020/2221) che assegna risorse supplementari, per gli anni 2021-2022, alla politica di coesione, allo scopo di rafforzare l’economia e l’occupazione nelle regioni maggiormente colpite dalla pandemia COVID-19.
Pertanto, ciascuno Stato membro ha il compito di predisporre un Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR – Recovery and Resilience Plan) per definire un pacchetto coerente di riforme e investimenti pubblici per il periodo 2021-2026, che può includere anche regimi pubblici volti a incentivare gli investimenti privati, purché in linea con la disciplina degli aiuti di Stato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *