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Categorie: Co/ulture | Legno e Foreste |

Rivitalizzare la value-chain del legno delle Piccole Dolomiti con la produzione locale di carbone di legna

Nella zona prealpina delle Piccole Dolomiti, i castagni fanno parte del patrimonio locale. Negli ultimi 50 anni, però, hanno perso il loro ruolo tradizionale per l'economia locale.

Articolo tratto dalle Good Practice promosse da Euromontana
Per approfondire, c’è l’intervista al coordinatore Marco Grandele

Oggi i boscaioli vogliono ripristinare la catena del valore del legno utilizzando gli scarti per produrre carbone localmente.

L’economia circolare del legno
In Veneto, il legno di castagno è stato ampiamente utilizzato in passato per produrre pali, mobili, infissi e altre forme di impieghi artigianali, ma la concorrenza globale ne ha via via ridotto l’importanza.
I dottori forestali riuniti nel progetto Progetto CAREGA (Carbonella certificata per l’Attivo Recupero dell’Economia e della Gestione Ambientale delle piccole dolomiti) oggi vogliono cercare di rivitalizzare i territori emarginati attraverso la creazione di nuove opportunità di business basate sullo sfruttamento sostenibile del legno locale.
Per migliorare l’impiego del legno nella realizzazione di mobilio e favorire l’utilizzo dei residui del legno, si sta sviluppando un prototipo di impianto per la produzione di carbone di legna locale: a partire da cippato di grandi dimensioni, l’impianto può produrre 50 kg di carbone di legna all’ora attraverso un processo di riscaldamento a biomassa.
Inoltre, poiché molti appezzamenti sono certificati PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification), l’obiettivo è di utilizzare il più possibile i residui di legno di queste foreste. Questo permetterebbe di vendere carbone di legna certificato PEFC e di mettere un nuovo prodotto sostenibile sul mercato regionale, promuovendo al contempo la gestione sostenibile del legno.

L’idea nasce da alcuni proprietari che, stanchi di vedere i propri boschi malati, abbandonati e svalorizzati decidono di cercare possibili soluzioni e riprendere un’attività che in passato aveva consentito di vivere e mangiare anche nelle zone più impervie delle nostre montagne.
Perché le attività boschive, soprattutto la castanicoltura, sono sempre state tra le principali attività di reddito/consumo per la gente di montagna.

Un prodotto a “chilometro zero” da immettere sul mercato
Il carbone di legna così prodotto sarà fornito innanzitutto agli stakeholder locali per una fase di sperimentazione, al fine di ottenere feedback sulla qualità del prodotto. I rivenditori comunicheranno l’esistenza di questo prodotto locale e proporranno ai clienti di compilare un sondaggio anonimo per valutare l’attrattiva del prodotto. Sarà inoltre organizzato un tour con gli operatori locali per far conoscere la catena del valore del carbone locale e il contesto storico-naturale di Piccole Dolomiti.
I partner CAREGA individueranno inoltre i potenziali acquirenti e analizzeranno le opportunità e le sfide del mercato, in particolare la disponibilità degli operatori a pagare per un carbone prodotto localmente.
Infine, si cercherà di raggiungere un pubblico più ampio per coinvolgerlo sull’importanza della gestione forestale. Nelle scuole primarie della regione sono previste 12 ore di lezioni di silvicoltura per informare gli alunni sulle foreste del loro territorio, sensibilizzare i giovani sul patrimonio naturale e sulla tutela dell’ambiente e diffondere l’idea dell’innovazione tra le giovani generazioni; l’approccio di promozione scelto è una strategia integrata che mira a sottolineare l’importanza del patrimonio regionale, della gestione sostenibile delle foreste e del consumo locale.

Il team CAREGA

Il progetto CAREGA
Guidato dall’Associazione Forestale Vicentina, riunisce aziende forestali, ricercatori e organizzazioni no profit. Il progetto è un EIP AGRILocal Operational Group interamente finanziato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020.

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